Attacco Ransomware: cos’è e come difendersi efficacemente

Attacco Ransomware:

Per proteggere al meglio il proprio computer da attacchi ransomware è fondamentale avere un antivirus affidabile, aggiornato con le ultime firme e definizioni. Una buona soluzione antivirus, commerciale o freeware, monitora in tempo reale tutte le attività sul PC, riconoscendo i ransomware ancora prima che riescano a crittografare i file. Grazie agli aggiornamenti costanti è in grado di bloccare anche i malware sconosciuti, basandosi sul loro comportamento sospetto.

 

Oltre al real time protection, un’ottima licenza antivirus fornisce altre protezioni essenziali:

 

  1. Scansione on-demand di unità, file e cartelle.
  2. Protezione della posta elettronica da allegati infetti.
  3. Sandbox per eseguire in sicurezza file potenzialmente pericolosi.
  4. Firewall per il controllo del traffico in entrata e in uscita dal PC.
  5. Tutte queste funzioni, mantenute costantemente aggiornate dal produttore, consentono di rilevare e bloccare con efficacia qualsiasi tentativo da parte di un ransomware di infettare e crittografare i dati sul proprio computer.

 

Un buon antivirus, completamente aggiornato, costituisce la prima e più importante difesa contro gli attacchi ransomware, in grado di salvaguardare i propri file da possibili danni irreversibili.

 

Attacco ransomware cos’è

Un attacco ransomware è un tipo di attacco informatico dove un malware crittografa i dati presenti sui dispositivi della vittima, richiedendo poi un riscatto (in inglese “ransom“) per fornire la chiave di decrittazione e recuperare l’accesso ai file.

 

I ransomware funzionano in questo modo:

 

  • Sono diffusi allegati malevoli in e-mail di phishing o file contaminati che, una volta aperti, rilasciano il virus informatico sull’ultimo dispositivo colpito (PC, tablet, smartphone).
  • Una volta infettato, il ransomware cerca di diffondersi su tutti i dispositivi della rete aziendale o domestica collegata, come server, workstation, NAS, ecc…
  • Il malware inizia quindi a crittografare tutti i dati presenti, rendendoli inaccessibili alle vittime. In alcuni casi è anche rubata parte dell’informazione.
  • Un messaggio compare sullo schermo e informa la vittima che i suoi file sono crittografati, richiedendo il pagamento di un riscatto in criptovaluta entro tempi brevi per poter ottenere la chiave di decrittazione e recuperare l’accesso ai dati.
  • Il pagamento non garantisce tuttavia la fornitura della chiave, con molte vittime che pur pagando non riescono poi a recuperare i file crittografati.

 

Gli attacchi ransomware costituiscono una minaccia informatica grave, in grado di compromettere in pochi minuti l’accesso a tutti i dati di un’azienda o utente. La prevenzione rimane l’unica vera difesa.

 

Attacchi ransomware: quando, quanto e come colpiscono

Gli attacchi ransomware stanno diventando sempre più frequenti e devastanti, colpendo indiscriminatamente aziende grandi e piccole, enti pubblici, ospedali e semplici utenti. I cybercriminali lanciano questi attacchi sfruttando principalmente email di phishing, allegate o con link verso file infetti, ma anche vulnerabilità nei sistemi operativi, software obsoleti e dispositivi non protetti. Una volta penetrati nei sistemi, i malware crittografano tutti i file presenti su hard disk, server, backup, rendendoli inaccessibili alle vittime.

 

A quel punto compare una richiesta di riscatto – tipicamente in criptovalute – che va da poche centinaia di euro a milioni di dollari, a seconda del “valore” che gli hacker attribuiscono alla vittima. Anche pagando, tuttavia, non c’è alcuna garanzia di ottenere poi la chiave per decifrare i file.

 

Le aziende, soprattutto le PMI, sono le più vulnerabili: un attacco ransomware ben congegnato può compromettere database, sistemi operativi, programmi per invio mail e documenti cruciali, interrompendo completamente l’attività e mettendo seriamente a rischio la continuità aziendale. Gli impatti economici vanno dalla perdita di clienti alla chiusura definitiva.

 

Gli unici veri strumenti di difesa rimangono politiche interne stringenti, backup offline e aggiornati, formazione e consapevolezza dei dipendenti, per limitare al massimo il rischio che questi malware si diffondano all’interno della rete aziendale. Una prevenzione efficace che troppo spesso è sottovalutata.

 

Attacco ransomware: come proteggere la propria azienda

Per proteggere al meglio la propria azienda dagli attacchi ransomware è necessario adottare misure e strategie su più fronti. Innanzitutto è importante attuare una formazione continuativa dei propri dipendenti, per renderli consapevoli dei rischi phishing e delle pratiche cyber sicure da adottare nella quotidianità lavorativa. Spesso sono proprio i comportamenti scorretti degli utenti ad esporre le reti aziendali alle minacce informatiche.

 

Fondamentale è poi effettuare regolarmente backup completi di tutti i dati ed i sistemi, su supporti esterni ed offline, in modo da avere sempre una copia pulita a cui fare riferimento in caso di attacco. I backup vanno ovviamente protetti con password e crittografia.

 

Altrettanto importante è aggiornare costantemente tutti i sistemi, installando prontamente le patch di sicurezza rilasciate dai produttori di software. Le vulnerabilità senza aggiornamenti sono spesso sfruttate dai malware per penetrare nelle reti aziendali.

 

Ai massimi livelli aziendali, vanno definite policy stringenti in materia di navigazione sicura, gestione delle password, aggiornamenti software, installazione di app, collegamenti USB ed utilizzo della posta elettronica. Regole chiare e condivise sono la base della prevenzione.

 

Infine per proteggere al meglio il proprio computer da attacchi ransomware è fondamentale dotarsi di un efficace software antivirus, in grado di bloccare sul nascere il malware prima che riesca a crittografare i file. Una soluzione antivirus professionale come l’antivirus Eset offre protezione a tutto tondo efficace contro gli attacchi ransomware, minacce tra le più temibili per l’economia digitale.